In autunno, come ogni anno a causa della siccità, gli incendi boschivi hanno devastato vaste zone del Libano, attaccando anche l’area della Shouf Biosphere Reserve (SBR). Da un decennio l’AICS lavora con la Riserva per cercare di ridurre al minimo i danni provocati dagli incendi, spontanei e dolosi, che rischiano di distruggere un patrimonio naturale unico al mondo. La Riserva si estende per 50.000 ettari, circa il 5% del territorio libanese, è caratterizzata da foreste di querce e ginepri ed è, inoltre, l’area in cui si concentra il maggior numero di cedri libanesi superstiti, alcuni plurimillenari. All’interno della riserva vivono più di 500 specie animali e vegetali.
Nel corso degli ultimi anni, anche grazie alla collaborazione con la Cooperazione Italiana, sono stati intensificati gli sforzi per prevenire e combattere gli incendi.
Il progetto RISICO ha permesso di dotare la riserva di un sistema di allerta precoce per il rischio incendio. La rete di allarme è costituita da stazioni di monitoraggio meteorologico per raccogliere dati indicanti il rischio di incendio e per identificare le aree più vulnerabili e informare la Protezione Civile e le antenne nei villaggi. Il sistema è stato, fino ad oggi, in grado di mettere in guardia le comunità locali contro i rischi di incendio indicando la posizione precise dell’allarme su google maps e garantendo, così, il pronto intervento dei volontari.
Gli operatori della SBR hanno partecipato a corsi di formazione sulla lotta agli incendi e l’AICS ha finanziato l’acquisto di diverse attrezzature, tra cui due veicoli antincendio 4×4. Questi agili mezzi si sono rivelati estremamente utili nelle zone impervie e montuose dove i grandi mezzi della Protezione Civile non riescono ad arrivare. Sono stati, inoltre realizzati diversi punti di protezione e aree frangifiamma, anche attraverso il trattamento meccanico della biomassa forestale in eccesso, che rendono un’area più resistente al dilagare delle fiamme.
Queste iniziative sono solo una parte dell’impegno complessivo della Cooperazione Italiana nel settore ambientale, un settore cruciale per lo sviluppo del Libano. Attualmente AICS Beirut ha in corso 14 iniziative per un totale di più di 14 milioni di Euro, realizzate con istituzioni pubbliche nazionali e locali e con Agenzie delle Nazioni Unite. Inoltre, dal 2018 la Cooperazione Italiana è Lead nel settore “Ambiente” nell’ambito del Joint Programming della Delegazione dell’Unione Europea.
In particolare nella riserva dello Shouf oltre alle azioni finalizzate al contrasto degli incendi in questi anni sono state realizzate molte e significative attività per lo sviluppo della riserva. Mentre la zona centrale della riserva è oramai da considerarsi in una situazione di conservazione relativamente stabile, la buffer zone (zona di transizione) è esposta a fattori esterni che ne compromettono lo sviluppo sostenibile. La buffer zone della SBR gioca comunque un ruolo fondamentale nella mitigazione degli effetti esterni negativi causati dalle attività antropogeniche sulla zona centrale.
Al momento l’intervento della Cooperazione Italiana è concentrato sul rafforzamento della buffer zone. E’ il primo progetto di questo tipo nel Paese ed i risultati sono quindi di particolare importanza per gli enti di competenza, che potranno applicare le lessons learnt in altre riserve libanesi.
“Gli interventi della cooperazione Italiana – dice Nizar Hani, Direttore della SBR – hanno l’effetto positivo di accrescere la percezione da parte della popolazione, che la Riserva rappresenta una risorsa e non solo un insieme di vincoli da rispettare.”
La SBR infatti prima della crisi causata dall’epidemia di Covid-19 costituiva, con circa 120.000 visitatori all’anno, un importante attrazione conosciuta in tutto il Paese e anche all’estero. Rappresentava una possibile fonte indiretta di guadagno per le comunità’ locali, tra cui i produttori agricoli, i ristoratori e gli albergatori. Nell’attesa che la crisi finisca è fondamentale tutelare il patrimonio naturale e umano della riserva.