Domenica 3 novembre si è conclusa la XXVI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, evento di rilevanza internazionale dedicato alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio archeologico del Mediterraneo.
La giornata del 1° novembre ha visto tra i suoi protagonisti l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, con il panel “Il Patrimonio culturale nel Mediterraneo come fattore di sviluppo: le iniziative dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo”.
AICS Beirut ha partecipato alla Borsa per portare le voci di Libano e Siria, due Paesi in cui la presenza italiana è stata cruciale per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale e archeologico.
Marco Riccardo Rusconi, Direttore di AICS, ha sottolineato il ruolo decisivo delle iniziative di cooperazione: “Il motto della cooperazione italiana è non lasciare indietro nessuno, soprattutto nelle condizioni di maggiore difficoltà. Quindi non abbandoniamo un Paese in un momento critico o di conflitto. La nostra legge in materia dice che la cooperazione allo sviluppo serve anche a prevenire i conflitti e a creare processi di pacificazione dopo i conflitti; quindi, l’Agenzia non lascerà mai un territorio e non lo farà neanche nel caso del Libano. Il Libano è un Paese dove abbiamo importanti iniziative in corso; abbiamo contribuito alla ricostruzione del Museo Nazionale a Beirut: una bellissima operazione in un luogo di conflitto, dato che era sulla linea divisoria della lunga guerra civile che ha afflitto il Libano dopo l’invasione di Israele, e che nel tempo è diventato un luogo di unità e di irradiazione di cultura.”
Tra i relatori del panel erano presenti Georges Cherabie, Esperto di Patrimonio Culturale di AICS Beirut, con l’intervento “La preservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico libanese – La collaborazione con la Cooperazione Italiana” e Houmam Saad, Vice Direttore Generale delle Antichità del Ministero della Cultura della Siria, con l’intervento “La salvaguardia del patrimonio culturale nei contesti di crisi – L’esperienza del Museo di Aleppo”.
Nel suo intervento, Georges Cherabie ha sottolineato che “L’impegno italiano per preservare e valorizzare il patrimonio culturale e naturale libanese si sta occupando dei problemi strutturali dei monumenti, della conservazione degli elementi architettonici e decorativi e del consolidamento delle strutture. Gli interventi sono focalizzati a rendere i siti accessibili e comprensibili alla popolazione locale e ai visitatori in un’ottica di valorizzazione del turismo e dello sviluppo. L’obiettivo è impegnarsi anche per creare una connessione tra comunità e territorio, accrescendo il senso di appartenenza.”
Nel ripercorrere le sfide legate alla storia del Museo di Aleppo, Houmam Saad ha commentato: “Malgrado le difficoltà che affliggono la nostra regione, ho potuto essere presente non solo per discutere del Museo di Aleppo, ma anche per ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto la Direzione generale delle antichità e dei musei di Siria nella difesa e nella protezione del patrimonio culturale siriano.”