La testimonianza conclusiva di Rosa Anna di Simone, Vice Titolare della sede AICS a Beirut
Qualche mese fa, al termine di un monitoraggio delle attività svolte dai nostri esperti sulle iniziative a sostegno delle associazioni locali in un carcere di Beirut, è stato lanciato un appello – quasi una sfida – a tutto il personale presente affinché le testimonianze che erano state appena ascoltate, costituissero il menù centrale della campagna annuale dell’AICS per la lotta alla violenza di genere, principalmente contro le donne.
In Libano da meno di tre mesi, con l’incarico di vice titolare della sede AICS di Beirut, abituata al lavoro amministrativo a Roma, dovevo confrontarmi direttamente con le esigenze di una Sede estera di raggiungere e diffondere i risultati raggiunti, attraverso la formulazione e il finanziamento di progetti di cooperazione allo sviluppo.
Dal 25 novembre e senza pregiudicare il buon andamento del lavoro quotidiano svolto in ufficio, abbiamo mantenuto la nostra posizione e oggi ho il privilegio di dire cosa siamo riusciti a realizzare durante questa campagna durata 16 giorni.
Innanzitutto, il lavoro di squadra è sempre un grande successo e può portare a risultati insperati. Naturalmente oggi, – e con una certa emozione- scrivo questo articolo che non è solo il risultato della campagna contro la violenza di genere. Perché, mentre raccoglievamo storie di donne, vittime di abusi in famiglia, a casa, al lavoro, per strada o nella società, abbiamo avuto la piacevole sorpresa di imbatterci negli effetti positivi delle nostre iniziative realizzate nell’ambito di progetti e programmi finanziati dalla Cooperazione Italiana in Libano; al punto che oggi tutti (istituzioni governative, ONG e detenuti) chiedono all’Italia di non fermarsi e di portare a termine quanto ben avviato nel campo dell’assistenza legale e psicologica alle vittime.
Pazientemente, abbiamo raccontato, in vari formati editoriali, in uno stile o nell’altro, 12 storie che abbiamo accompagnato dai nostri testi esplicativi. Ogni giorno quasi 5.000 persone hanno letto le storie pubblicate sul sito della Sede, mentre circa 10.000 persone sono state “raggiunte” quotidianamente dai nostri post, correlati sui social network, Facebook, X (Twitter) oppure il profilo Instagram lanciato per la prima volta all’inizio della campagna.
Volendo raccontare storie di cooperazione legate alla violenza contro le donne, ci siamo trovate al centro di una valutazione da parte dei nostri beneficiari di quanto di positivo è fatto a loro favore. E così abbiamo anche potuto formulare il trittico, tanto caro ai valori dell’AICS: Progetto – Campagna – Trasparenza.
Tutto lo staff della Sede dell’Agenzia a Beirut è soddisfatto sia dei risultati della campagna che dell’entusiasmante riconoscimento dei beneficiari di progetti, gestiti direttamente da AICS Beirut che, ancora una volta, ha tracciato la rotta: trovare il modo migliore per promuovere e raccontare le testimonianze raccolte e i risultati ottenuti.
Per l’AICS a Beirut, la fine di una sfida è l’inizio di molte altre.