Esattamente due mesi fa, la notte del 6 febbraio, un devastante terremoto colpiva la regione di confine tra Siria e Turchia. Secondo le Nazioni Unite, il sisma ha causato in Siria oltre 5.900 morti e 11.200 feriti. Almeno 2.260 edifici sono stati completamente distrutti e più di 32.000 sono stati gravemente danneggiati. Un colpo durissimo per la popolazione, già stremata da più di dodici anni di ostilità, che hanno danneggiato o distrutto infrastrutture civili e abitazioni e reso la Siria il Paese con il più alto numero di sfollati al mondo.
La Cooperazione Italiana, che ha continuato nel corso di questi anni ad essere attiva nel Paese finanziando iniziative di emergenza e di resilienza in tutta la Siria, ha prontamente risposto alla nuova emergenza umanitaria, al fine di assicurare gli aiuti alla popolazione colpita dal terremoto.
Nei giorni immediatamente successivi al sisma, l’Italia ha inviato a Damasco tende e attrezzature per i centri di accoglienza e campi per sfollati forniti dalla Protezione Civile italiana, nonché materiali e attrezzature mediche donate dal Gruppo San Donato. La Cooperazione Italiana ha inoltre erogato nel mese di febbraio 2023 un contributo finanziario di euro 750.000 alla Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e un contributo di un milione di Euro alla SARC, la Mezzaluna Rossa Siriana, per la distribuzione di alimenti e kit per l’igiene personale nei Governatorati di Hama, Idleb, Aleppo e Latakia.
A dieci giorni dal terremoto, la sede AICS di Beirut, competente anche per la Siria, ha pubblicato un bando di “primissima emergenza”, del valore di quasi tre milioni di euro, per finanziare le iniziative di aiuto delle OSC italiane attive nel Paese. Una procedura che ha consentito la rapida erogazione dei finanziamenti: a solo un mese dal terremoto sono stati avviati i progetti finanziati a AIBI, AVSI, COOPI, INTERSOS, TDH-Italia e We Word-GVC, per interventi della durata di quattro mesi nelle città di Aleppo e Latakia, nonché in cittadine e comunità rurali nei Governatorati di Hama e Idlib. Le attività di questi progetti sono realizzate in sinergia con quelle già avviate dalle OSC sia grazie a fondi raccolti da donatori privati sia grazie alla rimodulazione di progetti finanziati prima del terremoto, anche dalla Cooperazione Italiana. Gli interventi finanziati variano dalla distribuzione di pasti nei centri di accoglienza per sfollati all’assistenza in cash alle famiglie particolarmente vulnerabili, dalla fornitura di kit per l’igiene personale ai corsi di recupero scolastico, fino a piccoli lavori di riabilitazione per le scuole e le infrastrutture idriche danneggiate dal terremoto. Tutto questo è accompagnato da interventi di sostegno psicologico, specialmente a beneficio dei bambini.
Nell’ambito della Conferenza internazionale a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e Siria, organizzata lo scorso 20 marzo a Bruxelles dalla Commissione Europea e dalla presidenza svedese del Consiglio dell’UE, l’Italia ha annunciato il finanziamento di interventi in risposta al terremoto in Siria per un valore di 13 milioni di euro.
Nel frattempo, la Cooperazione Italiana sta lavorando per avviare nuove iniziative finalizzate sia alla risposta ai bisogni umanitari immediati, sia a un migliore accesso della popolazione ai servizi di base e ad opportunità generatrici di reddito in tutta la Siria, anche nelle regioni non direttamente colpite dal terremoto.