Oggi, 3 dicembre 2025, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, il pensiero va a tutte le persone che ogni giorno affrontano sfide che spesso restano invisibili agli occhi della società.
Questa giornata ci ricorda che il coraggio non è vivere “nonostante” la disabilità, ma rivendicare il diritto a un mondo che sappia accogliere e adattarsi alla diversità umana. È un tributo a chi contribuisce ogni giorno a scardinare pregiudizi radicati, a chi dimostra con la propria presenza e la propria voce che la diversità non è un limite, ma una dimensione naturale della nostra società.
Pensiamo alle persone che scelgono di mostrarsi senza paura, di raccontarsi, di chiedere pari opportunità, di lottare contro la discriminazione. A chi ha fatto della propria esperienza un motore di cambiamento, offrendo un esempio concreto di forza. Le loro storie, spesso lontane dai riflettori, ci insegnano che la dignità non si misura in base alle capacità funzionali, ma nel modo in cui ciascuno di noi viene messo nelle condizioni di vivere una vita piena, ricca e autodeterminata.
E un pensiero va anche a chi ogni giorno accompagna, sostiene, lavora per i diritti, per l’accessibilità e per l’inclusione: famiglie, comunità, professionisti, associazioni e istituzioni che credono in un futuro in cui nessuno sia lasciato indietro. Perché l’inclusione è un dovere collettivo che rappresenta un investimento sulla qualità delle nostre società.
L’inclusione sociale delle persone con disabilità rappresenta un elemento fondamentale nelle politiche della cooperazione italiana, poiché richiama la necessità di garantire pari opportunità, partecipazione e pieno godimento dei diritti umani come evidenziato nelle Linee Guida per la disabilità e l’inclusione sociale negli interventi di cooperazione 2018.
Agire, significa rimuovere gli ostacoli che limitano l’accesso ai diritti fondamentali e di promuovere l’empowerment delle persone con disabilità, garantendo che nessuno venga lasciato indietro, in linea con l’Agenda 2030 e la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
In questa cornice si inserisce il Programma Pilota per Servizi Integrati alle Persone con Disabilità, avviato dalla sede AICS di Beirut nel 2025. L’iniziativa mira a mettere a sistema il lavoro del Ministero dello Sviluppo Sociale, dell’Istruzione e della Salute, favorendo un dialogo intersettoriale orientato alla definizione di linee guida e protocolli condivisi su tre componenti principali: l’adozione di un approccio olistico basato sul modello bio-psico-sociale per l’erogazione dei servizi, l’introduzione dell’International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF) come riferimento comune per la classificazione e valutazione della disabilità, e la sistematizzazione delle pratiche di individuazione e sorveglianza precoce. Con il supporto tecnico del Centro di Salute Globale della Regione Toscana, l’intervento prevede un istitutional capacity-building e il co-disegno con le istituzioni e la società civile di un modello per un cambiamento strutturale che ponga le basi per servizi integrati, inclusivi e sostenibili. A livello territoriale, tali indirizzi saranno applicati in forma pilota in diverse aree del Libano, per l’erogazione effettiva di un pacchetto di servizi integrati alle persone con disabilità.
Photo Credits: Armadilla

