Il conflitto siriano rappresenta una delle maggiori crisi umanitarie della storia recente in termini di protezione e tutela dei diritti dei civili inclusi quelli più vulnerabili. Si stima che il numero di morti per cause dirette ed indirette - date dal limitato accesso a beni e servizi essenziali - vada dai 320.000 ai quasi 500.000.
A nove anni dall’inizio della crisi in Siria, secondo l’Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari dell’ONU (UNOCHA), circa 13,1 milioni di persone in Siria necessitano di assistenza umanitaria. Di questi, 5,6 milioni di persone sono in grave bisogno di sostegno a causa di una combinazione di problemi quali l’inasprirsi delle ostilità in alcune aree, la migrazione forzata e l’accesso limitato a beni e servizi di base, che li ha resi più vulnerabili.
Dei 5,5 milioni di rifugiati siriani presenti in tutto il mondo, la maggior parte dei quali si trova nei paesi limitrofi, un numero molto limitato è tornato in Siria mentre circa 6.3 milioni, di cui la maggior parte minori, risultano sfollati interni.
Nessuna assistenza umanitaria o servizio di protezione possono compensare la mancanza di una soluzione politica alla crisi. In questo contesto, la protezione delle persone colpite e/o a rischio costituisce per la Cooperazione Italiana la base della programmazione della risposta umanitaria.