Dopo la conversione in rifugi collettivi durante la crisi, le scuole libanesi hanno ora riaperto le porte agli studenti riprendendo le lezioni e le attività didattiche regolari, mentre in Siria il nuovo governo di transizione ha ordinato la riapertura delle scuole e delle università.
In un contesto regionale mutevole e complesso, gli interventi AICS nei due Paesi mirano a supportare le istituzioni per garantire un accesso inclusivo e sostenibile all’educazione.
L’accesso all’educazione in Libano e Siria continua ad essere un nodo difficile da sciogliere. Nel corso dell’ultimo decennio, le diverse crisi che hanno interessato l’area hanno avuto un forte impatto sulle capacità dei due Paesi di garantire il buon funzionamento delle istituzioni scolastiche.
In Libano, il sistema educativo ha dovuto fare i conti con l’intenso afflusso di sfollati siriani, con la crisi economica iniziata nel 2019 e con il conflitto che negli ultimi mesi del 2024 ha visto un importante numero di scuole convertite in rifugi collettivi per accogliere gli sfollati interni. Il 7 gennaio il governo ha approvato la frequenza scolastica per i bambini rifugiati siriani registrati e sono in corso sforzi di advocacy per garantire che anche i bambini senza forme di identificazione siano presi in considerazione. Più di 100.000 bambini in tutto il paese sono stati registrati per i turni pomeridiani, con più di 40.000 bambini che necessitano di documentazione (dati OCHA al 09/01/2025).
La crisi in Siria ha avuto un impatto devastante sull’istruzione, con oltre 7.000 scuole danneggiate o distrutte e circa 2 milioni di bambini e bambine al di fuori del sistema scolastico. Molti di loro sono i più vulnerabili, inclusi i recentemente sfollati (dati UNICEF 2024). Le continue interruzioni dell’istruzione in diverse località, nonché l’insufficiente preparazione all’inverno nelle scuole di tutto il paese, ostacolano accesso all’istruzione formale e non formale, con una stima del 25% dei bambini che non frequentano la scuola (dati UNICEF gennaio 2025). Con l’afflusso di sfollati dal Libano negli ultimi mesi del 2024 e le migrazioni interne a seguito del recente cambio di governo, le sfide per il sistema scolastico siriano sono ulteriormente aumentate.
In questo contesto regionale mutevole e complesso, gli interventi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) a sostegno dell’educazione sono vari e differenziati. Tra il 2020 e il 2023, con un budget di oltre 37 milioni di euro, sono state riabilitate 76 scuole, formati oltre 4000 insegnanti e raggiunti oltre 190.000 studenti. In sinergia con organizzazioni internazionali e ONG, gli interventi italiani si sono concentrati sulla riabilitazione degli edifici scolastici, sul fornire educazione e protezione, sulla promozione del TVET (Technical and vocational education and training) e sul supporto all’alimentazione nelle scuole, al fine di migliorare l’assunzione di alimenti nutrienti da parte di bambini e bambine.
L’iniziativa “Istruzione e protezione per i bambini in età scolare in Libano”, finanziata da AICS e implementata da ONG italiane in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e dell’Istruzione Superiore (MEHE) e il Ministero degli Affari Sociali (MoSA), ha incluso importanti interventi di riabilitazione su 16 scuole e 10 Social Development Centers (SDC) sull’intero territorio nazionale, con lavori di abbattimento delle barriere architettoniche e di efficientamento idrico ed energetico.
Oltre al miglioramento strutturale degli edifici e l’approvvigionamento di materiali di consumo necessari, il focus è naturalmente stato sulle comunità, con attività educative e di sensibilizzazione, servizi terapeutici e di supporto psicosociale e corsi di alfabetizzazione, che hanno coinvolto sia bambini e bambine che famiglie ed educatori.
Un esempio dell’importanza e dell’efficacia delle iniziative a sostegno dell’educazione è la “Public pre-school” di Jbeil, interessata da interventi di riabilitazione e di installazione di un impianto fotovoltaico che garantiscono sia energia sostenibile che un ambiente più funzionale per studenti e insegnanti. La ONG ICU, ente esecutore degli interventi, ha anche gestito i lavori legati al SDC di Jbeil, che oggi ha un impianto di potabilizzazione dell’acqua ed è fornito di materiale sanitario, medico e di cancelleria.
AICS Beirut ha avuto occasione di visitare la scuola e il SDC e di apprezzare l’efficacia degli interventi effettuati, che si inseriscono negli obiettivi di miglioramento dei servizi educativi in Libano per costruire comunità più forti, resilienti e sostenibili.