Dopo quattro anni e mezzo vissuti con adrenalina fino all`ultimo giorno, si chiude questa mia esperienza di lavoro e vita in Libano. Sono stati per me anni pieni, fatti di sfide, di impegno, di incontri, di fatica e di scoperta. Ho condiviso e compreso di questo Libano e della sua gente le difficoltà e la durezza di certi momenti indelebili, ho visto un paese piegato ma mai vinto dai colpi della crisi, della pandemia e delle tremende esplosioni al porto. L`araba fenice che rinasce e combatte ancora. Sono orgogliosa di aver preso parte a questa storia, a questo viaggio che non finisce perche` una parte di me resta lungo le strade caotiche e buie di Beirut; tra i colori e i profumi dei souk di Saida, Tripoli, Tiro; nella polvere dei siti di Byblos, Baalbek, Anjar; sui sentieri della valle di Kadisha, della riserva dello Shouf; nei campi tra le tende dei rifugiati palestinesi e degli sfollati siriani; nei luoghi dei tanti progetti che siamo riusciti a concludere e ad avviare. Ma questa e` solo una parte di quello che potrei portare via, e allora mi lascio qui “Liana hon”, nei piccoli e grandi ricordi di chi ho incontrato e di chi non vorrei perdere, solo l’elenco delle persone che vorrei ringraziare sarebbe troppo lungo. Shukran ktir Lebanon, resti una parte di me che non e` solo esperienza lavorativa, e` bagaglio e crescita e alla prossima partenza qualunque sarà la meta il passo e` segnato da questa terra che prima di amarti ti sfida.
Se come ha scritto Khalil Gibran “Il ricordo è un modo d’incontrarsi”, ci incontreremo e rincontreremo infinite volte.
Minshoufik Lebnan
Liana de Rosa
After four and a half years lived with adrenaline until the last day, my experience of work and of life in Lebanon comes to an end. For me, they have been full years of challenges, commitment, meetings, effort and discovery.
I shared and understood the difficulties and hardness of certain unforgettable moments of this Lebanon and its people, I saw a country leaning but never defeated by the crisis, the pandemic and the terrible explosions at Beirut port. The Lebanese Phoenix that is reborn and fights again. I am proud to be part of this story, part of this journey that never ends because a part of me remains along the chaotic and dark streets of Beirut; among the colors and scents of the souks of Saida, Tripoli and Tyre; in the dust of the sites of Byblos, Baalbek and Anjar; on the paths of the Kadisha valley of the Chouf reserve; in the camps between the tents of Palestinian refugees and displaced Syrians and in the places of the many projects that we managed to conclude and start. But this is only a part of what I could take away with me, and so I leave here “Liana Hon”, in the small and large memories of who I met and who I would not like to lose, only the list of people I would like to thank would be too long.
“Shoukran ktir” Lebanon, here remains a part of me that is not just work experience, it is a learning baggage, a growth, and on the next departure, whatever the destination will be, it will be market by this land that challenges you before loving you. Since Khalil Gibran wrote, “Remembrance is a form of meeting”, we will meet and meet again endless times.
“Minshoufik Lebnan”
Liana de Rosa