TEAM BUILDING DAY DI AICS BEIRUT: AVANTI DA SQUADRA

Il 9 novembre 2023, nella storica cornice del Charles Corm Center di Beirut, tutto lo staff della Sede ha partecipato alla prima edizione del Team Building Day organizzato su iniziativa della titolare Alessandra Piermattei e della vice Rosa Anna Di Simone. Si è trattato di una intera giornata di staff che ha consentito di approfondire il confronto sui programmi, i progetti e le politiche di cooperazione attuate in Libano e in Siria, con particolare enfasi sul funzionamento e sull’equilibrio tra i diversi settori della sede Aics di Beirut. Fra altro gli esperti hanno avuto l’opportunità di scoprire i punti principali della nuova strategia di comunicazione della Sede, un settore centrale a cui collaborano tutti i settori.

©  Lo staff di AICS Beirut durante la giornata di lavoro.

La Cooperazione Italiana sostiene l’’UNICEF Libano nella sua azione a favore dei bambini

Beirut, 8 dicembre 2020 – Il Governo italiano continua nel suo impegno a sostegno dei bambini più vulnerabili che vivono in Libano, anche attraverso un nuovo finanziamento a UNICEF di 3,5 milioni di dollari. Questi fondi permetteranno all’Agenzia delle Nazioni Unite di continuare nel suo impegno per sostenere le esigenze umanitarie di bambini e donne, realizzando programmi congiunti di istruzione e protezione dell’infanzia.

L’Italia garantisce il suo sostegno a UNICEF dal 2012, con un finanziamento complessivo di oltre 13 milioni di dollari per la realizzazione di interventi e programmi salvavita e per il miglioramento della qualità della vita dei bambini e delle donne in Libano.

Nicoletta Bombardiere, Ambasciatore d’Italia in Libano, ha dichiarato: “Con questo nuovo importante contributo, la Cooperazione italiana conferma il suo impegno nel settore dell’istruzione, puntando a garantire un ambiente sicuro e positivo in cui i bambini possano ricevere un’istruzione di qualità, e sviluppare capacità che costituiranno la base della società di domani. A tal fine sosteniamo una visione che metta la persona al centro della politica italiana degli aiuti”.

Donatella Procesi, Direttore di AICS Beirut, ha dichiarato: “Il finanziamento dell’Azione Umanitaria per l’Infanzia consente una risposta efficace ai bisogni immediati dei bambini e delle loro famiglie colpiti dalle conseguenze delle esplosioni avvenute a Beirut il 4 agosto 2020, in particolare nel Settori dell’istruzione e della protezione dell’infanzia”.

I fondi italiani serviranno a fornire mobili e attrezzature a 90 scuole pubbliche, per agevolare il rientro in classe dei bambini dopo l’esplosione di Beirut e contribuiranno al sostegno psicosociale e alla gestione dei casi per ragazze e ragazzi vittime di violenza, abuso, abbandono e sfruttamento.

“L’UNICEF continua a lavorare sul campo fornendo assistenza umanitaria e oggi i bisogni continuano ad essere immensi e acuti. Siamo grati per il prezioso e continuo sostegno del Governo italiano per fornire ai bambini l’accesso ai servizi di istruzione e protezione”, ha affermato Yukie Mokuo, Rappresentante dell’UNICEF in Libano.

Il fondo sosterrà anche attività come i servizi psicosociali, gestione dei casi e sessioni di sensibilizzazione a donne e ragazze a rischio di violenza di genere o sopravvissute ad abusi. Inoltre, ragazze e ragazzi avranno accesso ad attività di sostegno psicosociale basate sulla comunità, concentrandosi sui diritti dei bambini e sulle questioni relative alla protezione dei minori. I genitori beneficeranno anche della partecipazione a programmi e gruppi di sostegno genitoriale, comprese sessioni sulla gestione dello stress, l’importanza della famiglia nella scolarizzazione dei figli e e le conseguenze del lavoro minorile, dei matrimoni precoci e della violenza contro i bambini.

Per ulteriori informazioni, contattare:

Maya Outayek, UNICEF Libano: moutayek@unicef.org Tel: +961 70190634

Blanche Baz, UNICEF Libano: bbaz@unicef.org Tel: +961 03331874

Mauro Pompili, AICS Beirut: mauro.pompili@aics.gov.it Tel +961. 5.951376

Madonna El Hakim, Ambasciata d’Italia in Libano:

Campagna#16 – #giorno1: 16 giorni di storie tra violenza e speranza

L’editoriale della Titolare di AICS Beirut all’inizio della campagna di sedici (16) giorni condotta dalla sede contro le violenze sulle donne.

Da Alessandra Piermattei

 

Aderendo alla campagna annuale intitolata “16 giorni contro la violenza” in occasione della celebrazione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza basata sul genere, AICS Beirut ha deciso di andare alla radice, donando la PAROLA ai beneficiari dei nostri interventi e agli attori che quotidianamente supportano AICS nella realizzazione delle iniziative di cooperazione allo sviluppo per le DONNE in Libano e in Siria.

Parlare fa sentire bene e libera dall’oppressione e dalla solitudine, dà la forza di compiere scelte difficili da prendere e permette di dare una svolta a situazioni che sembrano senza via di uscita, a volte anche denunciando e mettendosi allo scoperto.

Per i 16 giorni di questa campagna, che ci impegnerà dal 25 novembre al 10 dicembre, noi di AICS Beirut daremo voce a persone in Libano e in Siria, con lo scopo di mobilitare tutti gli attori, pubblici e privati, a livello nazionale e locale, e dare una speranza alle donne per rompere silenzio.

Nei nostri paesi di competenza, come in molte parti del mondo, le autorità e gli attori della società civile hanno dispiegato un arsenale di misure volte all’emancipazione delle donne, alla piena affermazione dei loro diritti e per una vera cittadinanza attiva. Proprio qualche settimana fa, grazie al forte impegno della Commissione Nazionale per le Donne Libanesi – NCLW è stata lanciata Strategia Nazionale per le Donne in Libano, che accompagnerà il Paese fino alla scadenza dell’Agenda 2030. Tale documento sottolinea l’importanza della partecipazione delle donne nelle realtà economiche e nelle decisioni delle istituzioni locali e sarà la guida per gli interventi a favore della popolazione femminile nel Paese.

Nonostante questo impegno, ogni giorno si registrano episodi di discriminazione e di violenza nei confronti di donne, adolescenti e bambine, colpevoli solo di essere sé stesse. L’incapacità di difendersi dalla violenza in famiglia o per strada ha portato molte donne in prigione, come nelle due carceri femminili di Baabda e Barbar El Kahzen. La nostra opportunità di riflessione parte proprio dal pianeta carcere, dove tutto sembra non avere futuro, dove a volte sembra veramente che la porta sia chiusa e la chiave persa. In carcere per disperazione, in carcere per difendere la propria incolumità e i propri figli. Ma il carcere può essere anche un’opportunità di rinascita la linea di demarcazione per una ripartenza, la possibilità di acquisire nuovi strumenti di vita.

I 16gg costituiranno anche l’occasione di ricordare l’impegno e il pacchetto d’iniziative dell’intervento della nostra cooperazione in Libano a favore del settore diritti umani e per la lotta per l’eliminazione della violenza basata sul genere. Grazie ad un’iniziativa a gestione diretta di AICS Beirut con il supporto della ONG italiana ARCS e di due organizzazioni della società civile locali, AJEM e Mouvement Social, le Autorità penitenziarie libanesi hanno intrapreso misure per migliorare le condizioni di vita di queste donne nelle carceri. Con la collaborazione degli attori di questi interventi abbiamo raccolto 16 testimonianze e le condivideremo una al giorno senza filtri, senza commenti, senza pretendere di interpretarle.

Lasciamo ad ognuno trarre da queste PAROLE la propria occasione di riflessione e vi invitiamo a diffonderle, a condividerle, a dibatterne, perché sono solo 16 ma rappresentano molte più storie e molte più persone.

ANNO 2024: IL MESSAGGIO DELLA TITOLARE DELLA SEDE, ALESSANDRA PIERMATTEI

Da Alessandra Piermattei, Titolare dell’AICS Beirut

Il 9 novembre dello scorso anno, AICS Beirut ha organizzato un’intera giornata di ritiro professionale dedicata al proprio staff. Per l’AICS Beirut si è trattato di una giornata importante che esperti e Direzione hanno concordato di ripetere anche in futuro per discutere il corretto funzionamento dell’ufficio e valutare lo stato di avanzamento delle iniziative verso la fine di ogni anno. Tra i punti salienti all’ordine del giorno, c’è stata la presentazione della strategia di comunicazione dell’AICS Beirut per il prossimo biennio. Questo perché la comunicazione costituisce un aspetto importante, centrale, che copre la nostra attività dall’alto verso il basso, sia in verticale che in orizzontale. La comunicazione non consiste solo nel creare il senso di appartenenza a un ideale comune, ma aiuta a promuovere la visibilità della nostra Agenzia e consente la circolazione di una corretta informazione tra AICS Beirut e i suoi partner istituzionali da un lato, e tra AICS Beirut e i beneficiari dei suoi interventi dall’altro. Questo ci porta ad un altro aspetto fondamentale che guida i valori e le scelte della nostra Agenzia: il partenariato che abbiamo costruito e che costituisce la base delle nostre posizioni potrà funzionare solo a partire da una migliore strategia e concertata comunicazione sociale.

Vogliamo quindi migliorare il nostro modo di interagire e informare. Migliorare i nostri canali tradizionali e i supporti innovativi. Questa newsletter è una delle iniziative che intendiamo promuovere, per incrementare le nostre relazioni in Italia, in Libano e in Siria. La prima edizione rappresenta il riassunto degli eventi salienti del 2023 che hanno visto protagonista AICS Beirut.

Buon anno 2024.

 

 

Campagna16 #giorno2: Violenza sulle Donne: la storia di Fatima, vittima in famiglia

                                                                                                                                                                                                                                                                                                              Immagine d’illustrazione – AJEM 

 

Fatima (Nome di fantasia) ha appena compiuto 41 anni. È vedova e madre di una bambina che oggi ha undici anni.  Entrambe, – madre e figlia- ricorderanno sempre i momenti difficili. Unica femmina in una famiglia di maschi, Fatima era al loro servizio. “La mia famiglia assecondava i soprusi che subivo dai miei fratelli e voleva che esaudissi i loro desideri”, racconta durante il nostro colloquio. Veniva spesso presa a botte dai fratelli quando non riusciva a fare ciò che le chiedevano. La madre non l’ha mai difesa perché i maschi erano considerati il supporto economico della famiglia. In mezzo a queste scene di violenza oltraggiosa, c’era sempre una spettatrice a cui questo spettacolo avrebbe dovuto essere evitato, sua figlia, che oggi ha undici anni: “mia figlia assisteva impotente a queste scene di violenza ed ingenuamente tentava di intromettersi tra me e i miei fratelli.” È così che la violenza affonda le sue radici all’interno della famiglia, che dovrebbe proteggere tutti i suoi figli, dove il patriarcato ha creato le basi per la violenza contro le DONNE. Indifesa ed insicura, Fatima si è allontanata dalla famiglia: “sono venuta qui” (nel Centro di recupero di Rabieh ndr) testimonia e, “grazie all’assistenza legale e psicosociale del Centro”, le cui attività sono sostenute anche dalla Cooperazione Italiana “oggi vivo in un foyer con mia figlia. Ho anche trovato un lavoro”. In questo Centro ha trovato il coraggio di esprimersi e punta ad avere ancora più autonomia e indipendenza.

 

TIROCINIO: IO APPRENDISTA ESPERTA AD AICS BEIRUT

A colloquio con Chiara Chimenti, tirocinante ad AICS Beirut.

Di Jean Claude MBEDE FOUDA, esperto di comunicazione di AICS Beirut.

 

Dallo scorso ottobre, Chiara Chimienti, ventiquattrenne allieva del Master di primo livello in Diritti umani e Gestione Dei Conflitti della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa iniziava un percorso da tirocinante presso la sede estera di AICS Beirut. Chiara è un’appassionata di cooperazione: anche per via del suo precedente percorso di studi e per successive esperienze presso una ONG palestinese per i diritti delle donne nei Territori Occupati, aveva capito di voler approfondire il contesto mediorientale e arricchirsi professionalmente e personalmente in questa specifica area del mondo sin dall’inizio.

“Il Libano mi sembrava il luogo perfetto dove in qualche modo unire le mie esperienze pregresse e le mie nuove aspirazioni. Infatti, i paesi del Levante arabo sono per ovvie ragioni fra loro molto legati da dinamiche politiche e storiche, nonché sociali e culturali.” Esordisce durante il nostro colloquio.

Nel settembre 2023, eccola a Beirut, accolta in sede e affidata a mani “esperte” per una collaborazione nei diversi settori tematici. Dapprima introdotta al nuovo contesto geografico e poco a poco introdotta nel mondo delle Cooperazione Italiana. Qui infatti, Chiara ha una parte attiva in tutti i settori di competenza AICS nel paese: dall’emergenza della crisi siriana, alla tutela del patrimonio culturale e dei diritti dei detenuti, all’impegno con i vari ministeri sociali locali.”

Tuttavia, la dinamica di questa esperienza è stata interrotta dopo il 7 ottobre: per ragioni di sicurezza Chiara è stata rimpatriata per proseguire il suo tirocinio a distanza. Molte però, sono le competenze acquisite: assistenza agli esperti tematici nella pianificazione e programmazione dei portafogli dell’AICS nel campo delle iniziative di emergenza e sviluppo – condotte in collaborazione con ONG e agenzie dell’ONU – nei settori di Educazione, Protezione dell’Infanzia e Comunicazione per lo sviluppo, Salute, WASH, Settori Sociali/Servizi Sociali e Fondo Fiduciario Regionale dell’UE.

“Grazie a questa collaborazione ho potuto comprendere che cosa significhi nel concreto sviluppare e gestire un progetto/programma: durante il mio master avevo studiato questo aspetto da un punto di vista solo teorico”, racconta Chiara, che ha avuto l’opportunità, durante la sua permanenza a Beirut, di partecipare a missioni sul campo assieme allo staff. Nella stessa occasione, è stato possibile incontrare i vari partner locali e/o internazionali e la comunità umanitaria nazionale, “aspetto per me molto stimolante poiché mi ha permesso di immergermi nella società a cui i programmi della Cooperazione Italiana sono destinati.”, precisa.

“Ne ho capito il funzionamento e le dinamiche. Inoltre, ho acquisito capacità tecniche per quanto riguarda la redazione e la struttura di documentazione ufficiale ed essenziale per l’implementazione efficace dei programmi.” Sempre la sua opinione.

Un’esperienza, la sua che la rende molto orgogliosa per i passi che sta compiendo, e riconoscente ad AICS e alla sua Università per l’opportunità di essere un’apprendista esperta in una sede dinamica e capace di trasmettere ad una giovane italiana l’idea di cooperazione e il senso dell’impegno della cooperazione italiana nel mondo.

Dieci anni di navigazione e ricerca per il Cana Boat

Il 27 marzo si è tenuta a Beirut una conferenza internazionale in occasione del decimo anniversario della donazione della nave da ricerca Cana da parte del governo italiano al Consiglio nazionale libanese per la ricerca scientifica (Cnrs-L).

Dieci anni di navigazione e ricerca per il Cana Boat

Il battello scientifico Cana rientra in un progetto dal respiro più ampio finanziato nel 2009 e poi nel 2015 dal Ministero italiano per gli affari esteri e dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), con l’obiettivo di preparare le guidelines per una politica marittimo-costiera in grado di sostenere la ricerca marina e ambientale nei settori della batimetria, dell’idrobiologia e dell’idrologia, delle risorse marine e dell’inquinamento costiero.
Nel corso dell’incontro l’Ambasciatore Massimo Marotti ha sottolineato che: “La Cooperazione Italiana attua iniziative che accelerano l’acquisizione di capacità utili per migliorare uno sviluppo sostenibile in Libano. La nave Cana aiuta a proteggere l’ambiente e contribuisce al miglioramento della conoscenza degli ecosistemi marittimi, necessaria per promuovere una corretta gestione costiera.
Al termine della conferenza sono stati esaminati gli sviluppi di questa attività di cooperazione e la possibilità di garantire la sostenibilità dell’imbarcazione nel lungo periodo. Il CNRS-L ha sottolineato la necessità di essere supportato soprattutto nell’ambito della ricerca delle sorgenti sottomarine di acqua dolce. Da parte sua Wafa Charafeddine, rappresentante del Consiglio per lo Sviluppo e la ricostruzione libanese, ha confermato l’intenzione di collaborare con il programma nell’ambito della verifica del funzionamento degli impianti di trattamento delle acque lungo la costa.
Infine, tutti i centri italiani hanno confermato la volontà di continuare la collaborazione con il CNRS-L.

Rome-Med Dialogues 2021 – Youth Forum Contest

Nell’ambito dei Rome MED Dialogues 2021, l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) ha lanciato con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale la 3a edizione del “Youth Forum Contest”, dedicata quest’anno al tema “soluzioni verdi e sostenibili per il futuro”.

Lo scopo dell’iniziativa è di offrire ai giovani dell’area MENA che hanno meno di 35 anni, un’opportunità di formazione e di crescita professionale attraverso la presentazione di progetti innovativi afferenti agli ambiti individuati dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) n. 6 – Acqua pulita e servizi igienico-sanitari, n.7 – Energia pulita e accessibile e n.12 – Consumo e produzione responsabile.

I creatori dei 15 migliori progetti parteciperanno a un corso di formazione “sviluppo del progetto”. I candidati che supereranno la seconda fase di selezione, successiva al corso, saranno invitati a presentare i loro progetti a margine della 7a edizione dei MED Dialogues (Roma, 2-4 dicembre 2021) per la loro valutazione finale. I due vincitori riceveranno premi in denaro.

I criteri di valutazione, le modalità di presentazione delle domande (scadenza 31 maggio 2021) e tutti gli altri dettagli dell’iniziativa sono disponibili al link:

https://med.ispionline.it/youth-forum-contest-2021

Campagna#16 – #giorno3 : La PAROLA è la medicina a cura della violenza

Il punto di vista di Denise Abou Nassar, direttrice dell’Ajem Center di Beirut

       

PAROLE: raccontarsi può salvare la vita di una donna vittima di violenza, anche quando tutti pensano che sia già in salvo. Secondo Denise Abou Nassar, operatrice del settore sociale e responsabile dell’Ajem Center di Beirut, “la parola è il primo passo verso la guarigione dalla violenza subita”, ci racconta durante il nostro incontro. Il Centro, che include anche uno rifugio protetto, è l’unico luogo di accoglienza di ex detenuti in Libano , per aiutarli a reintegrarsi nella società. Prima azione del Centro è “creare le condizioni di fiducia affinché il soggetto abbia il coraggio di esprimersi.”, Afferma Denise che da anni lavora con ex detenuti, drogati, rifugiati e senza tetto. 200 persone dipendenti dalla droga vengono curate da AJEM, grazie anche ad un finanziamento della Cooperazione Italiana. Il Centro aiuta gli ex detenuti a ricostruire il rapporto con le famiglie, principalmente le mogli e i figli dopo la carcerazione e la riabilitazione nello shelter. “Quando si e’ in carcere, c’è sempre lo stigma e la relazione con la famiglia diventa problematica. A volte una reintegrazione non riuscita può portare a gravi violenze” commenta Denise che ci dice “Quando abbiamo aperto il nostro shelter ai persone vittime della droga, c’erano solo uomini e ci siamo chiesti perché?” racconta. “Poi abbiamo iniziato a realizzare delle campagne per far conoscere il nostro programma anche alle donne che vengono spesso obbligate dai compagni ad assumere la droga, loro malgrado. Per non aver paura e farsi curare perché è un loro diritto”. Anche perché “noi crediamo che tutte le vicende di droga in questo Paese abbiano un legame con la violenza.” E ancora una volta sono le donne ad essere più esposte: “Quando la persona che assume la droga è una donna, viene vista con maggiore stigma di un uomo e viene rigettata dall’intera società. È peggio.”

 

                                                                                                  Foto: In primo piano, Denise Abou Nassar con lo staff del centro durante la visita della Titolare di AICS Beirut,

                                                                                                                      Alessandra Piermattei (in fondo)- Copyright: Aics Beirut