Tre anni dopo l’esplosione al porto AICS Beirut continua nel suo impegno per la rinascita della città

Il 26 maggio scorso il museo Sursock ha riaperto le sue porte al pubblico. A meno di tre anni dalla devastante esplosione al porto di Beirut, che aveva pesantemente danneggiato l’edificio, la splendida villa che Nicolas Sursock aveva donato al Comune della città per farne un museo, torna alla piena operatività. Una tappa significativa del lungo e faticoso percorso di rinascita di Beirut dopo le esplosioni del 4 agosto 2020.
Le vittime dell’esplosione furono 300 e più di 7.000 i feriti, l’onda d’urto distrusse o danneggiò gravemente centinaia di edifici residenziali lasciando circa 300.000 persone senza casa, quattro grandi ospedali pesantemente danneggiati, così come decine di scuole e centinaia di piccole e grandi attività commerciali e industriali.
Al di là dei numeri della tragedia, ad essere colpita è stata l’anima di una città come Beirut, dove culture e storie di verse si sono sempre incontrate. Questo era anche il museo Sursock, un’istituzione unica nel Paese, che gratuitamente offriva al pubblico la bellezza della sua costruzione e i capolavori delle collezioni permanenti di arte moderna accompagnati dalle mostre temporanee. All’arte, però, si affiancava la possibilità, di sostare nel suo giardino, un’osai di pace nel caos della Capitale, che non era solo il luogo di incontro di élite culturali, ma un posto dove la gente comune si incontrava superando spesso gli steccati politici e culturali.

L’ impegno per la rinascita del museo ha visto la Cooperazione Italiana protagonista: grazie al finanziamento italiano di un milione di euro ad UNESCO è stato possibile riabilitare completamente il museo.
Dopo l’esplosione, l’Italia è stata tra i primi Paesi donatori a impegnarsi sia nella risposta all’emergenza sia per la rinascita sociale, culturale ed economica di Beirut. Nei giorni immediatamente successivi AICS ha aveva erogato, grazie anche alla rimodulazione di iniziative in corso, 3,2 milioni di euro alla Croce Rossa Libanese, ad ICRC e a OCHA e, insieme al Ministero degli Affari Sociali libanese, aveva distribuito 2.303 pacchi alimentari.
A queste iniziative hanno fatto seguito finanziamenti a UNICEF per la riabilitazione di scuole pubbliche e un bando per le organizzazioni della società civile per un importo di 2.000.000 di euro. Un’iniziativa che ha visto le OSC italiane riabilitare case, negozi e piccole imprese, fornire assistenza sanitaria e psicologica alle vittime, sostenere i più vulnerabili sul piano economico con l’accesso ai farmaci e la distribuzione di kit igienici, pacchi alimentari e materiale didattico. Interventi che si sono concentrati nelle aree più povere tra quelle devastate dall’esplosione.

La Cooperazione Italiana, dopo gli interventi in risposta all’emergenza sanitaria e umanitaria, si è concentrata sugli aspetti sociali e culturali, con un focus sulla riabilitazione di edifici e siti storici colpiti dall’onda d’urto, con interventi come quello che ha portato alla riapertura del Museo Sursock.
Attualmente sono al lavoro, con fondi italiani, UN-Habitat e UNESCO in un progetto che punta a preservare il patrimonio di archeologia industriale della stazione ferroviaria di Mar Mikhael e ad aprire il suo spazio al pubblico. Nell’area della Stazione sarà realizzato uno spazio verde pubblico per i cittadini di Beirut. Gli edifici, le locomotive, i vagoni e quanto altro resta della vecchia rete ferroviaria sarà restaurato e restituito alla popolazione come patrimonio culturale, ma il grande spazio nel cuore della città, 10.000 mq, diventerà anche una piattaforma per la connessione sociale, l’esperienza culturale, offrendo uno spazio aperto agli artisti per lavorare e promuovere i loro prodotti. Nell’ambito della stessa iniziativa UN-Habitat si sta occupando della riabilitazione di appartamenti e del recupero di alcune facciate architettonicamente rilevanti danneggiati dall’esplosione.

“Iniziative come quelle per la riapertura del Museo Sursock o dello spazio della stazione ferroviaria – ha detto Alessandra Piermattei, Direttrice AICS Beirut – testimoniano il nostro impegno per migliorare la vivibilità di Beirut e contribuire strategicamente al suo rilancio. Come spazi aperti al pubblico questi progetti sosterranno la partecipazione sociale e culturale di tutte le persone, con particolare attenzione ai più vulnerabili, in una fase di importanti sfide per il Paese.”

TEAM BUILDING DAY DI AICS BEIRUT: AVANTI DA SQUADRA

Il 9 novembre 2023, nella storica cornice del Charles Corm Center di Beirut, tutto lo staff della Sede ha partecipato alla prima edizione del Team Building Day organizzato su iniziativa della titolare Alessandra Piermattei e della vice Rosa Anna Di Simone. Si è trattato di una intera giornata di staff che ha consentito di approfondire il confronto sui programmi, i progetti e le politiche di cooperazione attuate in Libano e in Siria, con particolare enfasi sul funzionamento e sull’equilibrio tra i diversi settori della sede Aics di Beirut. Fra altro gli esperti hanno avuto l’opportunità di scoprire i punti principali della nuova strategia di comunicazione della Sede, un settore centrale a cui collaborano tutti i settori.

©  Lo staff di AICS Beirut durante la giornata di lavoro.

La Cooperazione Italiana sostiene l’’UNICEF Libano nella sua azione a favore dei bambini

Beirut, 8 dicembre 2020 – Il Governo italiano continua nel suo impegno a sostegno dei bambini più vulnerabili che vivono in Libano, anche attraverso un nuovo finanziamento a UNICEF di 3,5 milioni di dollari. Questi fondi permetteranno all’Agenzia delle Nazioni Unite di continuare nel suo impegno per sostenere le esigenze umanitarie di bambini e donne, realizzando programmi congiunti di istruzione e protezione dell’infanzia.

L’Italia garantisce il suo sostegno a UNICEF dal 2012, con un finanziamento complessivo di oltre 13 milioni di dollari per la realizzazione di interventi e programmi salvavita e per il miglioramento della qualità della vita dei bambini e delle donne in Libano.

Nicoletta Bombardiere, Ambasciatore d’Italia in Libano, ha dichiarato: “Con questo nuovo importante contributo, la Cooperazione italiana conferma il suo impegno nel settore dell’istruzione, puntando a garantire un ambiente sicuro e positivo in cui i bambini possano ricevere un’istruzione di qualità, e sviluppare capacità che costituiranno la base della società di domani. A tal fine sosteniamo una visione che metta la persona al centro della politica italiana degli aiuti”.

Donatella Procesi, Direttore di AICS Beirut, ha dichiarato: “Il finanziamento dell’Azione Umanitaria per l’Infanzia consente una risposta efficace ai bisogni immediati dei bambini e delle loro famiglie colpiti dalle conseguenze delle esplosioni avvenute a Beirut il 4 agosto 2020, in particolare nel Settori dell’istruzione e della protezione dell’infanzia”.

I fondi italiani serviranno a fornire mobili e attrezzature a 90 scuole pubbliche, per agevolare il rientro in classe dei bambini dopo l’esplosione di Beirut e contribuiranno al sostegno psicosociale e alla gestione dei casi per ragazze e ragazzi vittime di violenza, abuso, abbandono e sfruttamento.

“L’UNICEF continua a lavorare sul campo fornendo assistenza umanitaria e oggi i bisogni continuano ad essere immensi e acuti. Siamo grati per il prezioso e continuo sostegno del Governo italiano per fornire ai bambini l’accesso ai servizi di istruzione e protezione”, ha affermato Yukie Mokuo, Rappresentante dell’UNICEF in Libano.

Il fondo sosterrà anche attività come i servizi psicosociali, gestione dei casi e sessioni di sensibilizzazione a donne e ragazze a rischio di violenza di genere o sopravvissute ad abusi. Inoltre, ragazze e ragazzi avranno accesso ad attività di sostegno psicosociale basate sulla comunità, concentrandosi sui diritti dei bambini e sulle questioni relative alla protezione dei minori. I genitori beneficeranno anche della partecipazione a programmi e gruppi di sostegno genitoriale, comprese sessioni sulla gestione dello stress, l’importanza della famiglia nella scolarizzazione dei figli e e le conseguenze del lavoro minorile, dei matrimoni precoci e della violenza contro i bambini.

Per ulteriori informazioni, contattare:

Maya Outayek, UNICEF Libano: moutayek@unicef.org Tel: +961 70190634

Blanche Baz, UNICEF Libano: bbaz@unicef.org Tel: +961 03331874

Mauro Pompili, AICS Beirut: mauro.pompili@aics.gov.it Tel +961. 5.951376

Madonna El Hakim, Ambasciata d’Italia in Libano:

Campagna#16 – #giorno1: 16 giorni di storie tra violenza e speranza

L’editoriale della Titolare di AICS Beirut all’inizio della campagna di sedici (16) giorni condotta dalla sede contro le violenze sulle donne.

Da Alessandra Piermattei

 

Aderendo alla campagna annuale intitolata “16 giorni contro la violenza” in occasione della celebrazione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza basata sul genere, AICS Beirut ha deciso di andare alla radice, donando la PAROLA ai beneficiari dei nostri interventi e agli attori che quotidianamente supportano AICS nella realizzazione delle iniziative di cooperazione allo sviluppo per le DONNE in Libano e in Siria.

Parlare fa sentire bene e libera dall’oppressione e dalla solitudine, dà la forza di compiere scelte difficili da prendere e permette di dare una svolta a situazioni che sembrano senza via di uscita, a volte anche denunciando e mettendosi allo scoperto.

Per i 16 giorni di questa campagna, che ci impegnerà dal 25 novembre al 10 dicembre, noi di AICS Beirut daremo voce a persone in Libano e in Siria, con lo scopo di mobilitare tutti gli attori, pubblici e privati, a livello nazionale e locale, e dare una speranza alle donne per rompere silenzio.

Nei nostri paesi di competenza, come in molte parti del mondo, le autorità e gli attori della società civile hanno dispiegato un arsenale di misure volte all’emancipazione delle donne, alla piena affermazione dei loro diritti e per una vera cittadinanza attiva. Proprio qualche settimana fa, grazie al forte impegno della Commissione Nazionale per le Donne Libanesi – NCLW è stata lanciata Strategia Nazionale per le Donne in Libano, che accompagnerà il Paese fino alla scadenza dell’Agenda 2030. Tale documento sottolinea l’importanza della partecipazione delle donne nelle realtà economiche e nelle decisioni delle istituzioni locali e sarà la guida per gli interventi a favore della popolazione femminile nel Paese.

Nonostante questo impegno, ogni giorno si registrano episodi di discriminazione e di violenza nei confronti di donne, adolescenti e bambine, colpevoli solo di essere sé stesse. L’incapacità di difendersi dalla violenza in famiglia o per strada ha portato molte donne in prigione, come nelle due carceri femminili di Baabda e Barbar El Kahzen. La nostra opportunità di riflessione parte proprio dal pianeta carcere, dove tutto sembra non avere futuro, dove a volte sembra veramente che la porta sia chiusa e la chiave persa. In carcere per disperazione, in carcere per difendere la propria incolumità e i propri figli. Ma il carcere può essere anche un’opportunità di rinascita la linea di demarcazione per una ripartenza, la possibilità di acquisire nuovi strumenti di vita.

I 16gg costituiranno anche l’occasione di ricordare l’impegno e il pacchetto d’iniziative dell’intervento della nostra cooperazione in Libano a favore del settore diritti umani e per la lotta per l’eliminazione della violenza basata sul genere. Grazie ad un’iniziativa a gestione diretta di AICS Beirut con il supporto della ONG italiana ARCS e di due organizzazioni della società civile locali, AJEM e Mouvement Social, le Autorità penitenziarie libanesi hanno intrapreso misure per migliorare le condizioni di vita di queste donne nelle carceri. Con la collaborazione degli attori di questi interventi abbiamo raccolto 16 testimonianze e le condivideremo una al giorno senza filtri, senza commenti, senza pretendere di interpretarle.

Lasciamo ad ognuno trarre da queste PAROLE la propria occasione di riflessione e vi invitiamo a diffonderle, a condividerle, a dibatterne, perché sono solo 16 ma rappresentano molte più storie e molte più persone.

ANNO 2024: IL MESSAGGIO DELLA TITOLARE DELLA SEDE, ALESSANDRA PIERMATTEI

Da Alessandra Piermattei, Titolare dell’AICS Beirut

Il 9 novembre dello scorso anno, AICS Beirut ha organizzato un’intera giornata di ritiro professionale dedicata al proprio staff. Per l’AICS Beirut si è trattato di una giornata importante che esperti e Direzione hanno concordato di ripetere anche in futuro per discutere il corretto funzionamento dell’ufficio e valutare lo stato di avanzamento delle iniziative verso la fine di ogni anno. Tra i punti salienti all’ordine del giorno, c’è stata la presentazione della strategia di comunicazione dell’AICS Beirut per il prossimo biennio. Questo perché la comunicazione costituisce un aspetto importante, centrale, che copre la nostra attività dall’alto verso il basso, sia in verticale che in orizzontale. La comunicazione non consiste solo nel creare il senso di appartenenza a un ideale comune, ma aiuta a promuovere la visibilità della nostra Agenzia e consente la circolazione di una corretta informazione tra AICS Beirut e i suoi partner istituzionali da un lato, e tra AICS Beirut e i beneficiari dei suoi interventi dall’altro. Questo ci porta ad un altro aspetto fondamentale che guida i valori e le scelte della nostra Agenzia: il partenariato che abbiamo costruito e che costituisce la base delle nostre posizioni potrà funzionare solo a partire da una migliore strategia e concertata comunicazione sociale.

Vogliamo quindi migliorare il nostro modo di interagire e informare. Migliorare i nostri canali tradizionali e i supporti innovativi. Questa newsletter è una delle iniziative che intendiamo promuovere, per incrementare le nostre relazioni in Italia, in Libano e in Siria. La prima edizione rappresenta il riassunto degli eventi salienti del 2023 che hanno visto protagonista AICS Beirut.

Buon anno 2024.